Una tappa che sulla carta avrebbe dovuto premiare i velocisti ha invece fatto la fortuna di un 'poker' di corridori, riusciti a portare a termine una fuga di 75 chilometri. Mentre Pogacar resta padrone del Giro, a prevalere sul traguardo di Lucca tra i quattro fuggitivi alla fine è stato il francese Benjamin Thomas (Cofidis) bravo a riprendere sul traguardo, spazzandone via i sogni di gloria, l'italiano Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa) che ha chiuso in terza posizione dietro anche al danese Michael Valgren. Quarto l'altro francese e compagno di fuga, Enzo Paleni.Al quinto posto, Jonathan Milan ha regolato il resto del gruppo ad una manciata di secondi. I 178 chilometri tra Genova e Lucca sono quasi tutti in piano, tranne due Gran Premi della Montagna di media difficoltà che hanno premiato l'intraprendenza dei 'magnifici quattro' Thomas, Valgren, Pietrobon e Paleni. Nella prima fase della quinta frazione, quando il Giro stava transitando ancora in Liguria, c'era stato un primo tentativo di fuga da parte di Askey e Bais, ai quali si erano poi accodati Tarozzi e Geshke.
di Napoli Magazine
08/05/2024 - 17:33
Una tappa che sulla carta avrebbe dovuto premiare i velocisti ha invece fatto la fortuna di un 'poker' di corridori, riusciti a portare a termine una fuga di 75 chilometri. Mentre Pogacar resta padrone del Giro, a prevalere sul traguardo di Lucca tra i quattro fuggitivi alla fine è stato il francese Benjamin Thomas (Cofidis) bravo a riprendere sul traguardo, spazzandone via i sogni di gloria, l'italiano Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa) che ha chiuso in terza posizione dietro anche al danese Michael Valgren. Quarto l'altro francese e compagno di fuga, Enzo Paleni.Al quinto posto, Jonathan Milan ha regolato il resto del gruppo ad una manciata di secondi. I 178 chilometri tra Genova e Lucca sono quasi tutti in piano, tranne due Gran Premi della Montagna di media difficoltà che hanno premiato l'intraprendenza dei 'magnifici quattro' Thomas, Valgren, Pietrobon e Paleni. Nella prima fase della quinta frazione, quando il Giro stava transitando ancora in Liguria, c'era stato un primo tentativo di fuga da parte di Askey e Bais, ai quali si erano poi accodati Tarozzi e Geshke.